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IV° CONVEGNO NAZIONALE DI UFOLOGIA, RIMINI 8-9 aprile- REPORT DI S.BIGANZOLI

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Carlo Sabadin
view post Posted on 13/4/2006, 13:09




IV° CONVEGNO NAZIONALE DI UFOLOGIA:
QUALE UFOLOGIA?
sabato 8 e domenica 9 Aprile 2006-04-11
C/o Mercure Hotel La Gradisca - Rimini

Report di Sabrina Biganzoli (Sentinel ITALIA - Gruppo Camelot)

Relatori in ordine di apparizione:
Gianfranco Lollino: Direttore osservatorio “Copermico di Saludecio”, coordinatore CROSS Project
Fabiana Fiatti : Ufologa, coordinatrice CUN regione Marche
Giulia D’Ambrosio: Medico, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, ricercatrice
Gloria Nobili : Fisico, ricercatrice e docente matematica e fisica
Filiberto Caponi : Scrittore e testimone incontro ravvicinato terzo tipo
Massimo Teodorani: Astrofisico, ricercatore e scrittore di scienza

Moderatori: Carlo Sabadin (Gruppo Camelot - Sentinel Italia)
Paolo Bolognesi (Gruppo Camelot - Presidente Sentinel Italia)

In una realtà storica di transizione, dove politica, economia e criminalità soffocano e boicottano, ogni giorno, senza rispettare i pensieri e le emozioni collettive, c’era il bisogno ma, soprattutto, l’esigenza, di creare un vortice di pluralismo indirizzato verso una strada di chiarezza e libertà. Una direzione, dove sciocchezze e pseudo-filosofie di vita, agganciate a mirabolanti teorie spaziali -inutili e deleterie- vengono, una volta per tutte, eliminate per il bene di ognuno di noi. Terrestri o meno... Eliminate e bandite -in primis- a favore di una ricerca che è sinonimo di scienza e di dati inconfutabili. Nel pieno rispetto dell’era in cui viviamo, colma di sospetti, inquietudini e domande legittime.

Proprio per questi motivi, nasce la voglia di evolversi, rilanciarsi e crescere; caratteristica che contraddistingue il Gruppo Camelot, Libero Arbitrio, Sentinel ITALIA, ed altre associazioni collegate, giunte nella costa marittima romagnola, l’ 8 e 9 aprile u.s., per dare vita –e si tratta del quarto anno consecutivo!- al IV° CONVEGNO NAZIONALE DI UFOLOGIA. Importante impegno ufologico, quello di Rimini, dove, “partendo da approcci razionali, scientifici, tecnici e strumentali”, sostiene il Dr. Carlo Sabadin, moderatore dell’evento insieme a Paolo Bolognesi, si è manifestata una “nuova” UFOLOGIA che, necessariamente, esclude vecchie cose, trite e ritrite e la solita divulgazione deleteria, risparmiando –così- molto tempo prezioso. Inoltre, aggiunge Bolognesi, si evidenzia “un nuovo approccio ufologico, frutto anche del lavoro e della partecipazione attiva del pubblico”.
Non a caso la scelta dei relatori giustifica l’importanza mediatica avuta da questo grande evento. Due testate nazionali importanti come “La Stampa” (articolo di Marco Neirotti) e “Il Resto del Carlino” (articolo di Giovanni M. Zangoli), ignorano -a voce ferma- supposizioni e sensazionalismi, descrivendo una scienza spesso bistrattata e correlata a false verità che depistano il fenomeno rendendolo superficiale e poco credibile.
Segnaliamo anche l’intervista al Dr. Carlo Sabadin su Giornali Radio Rai (edizioni di Radio 2 e Radio3) di lunedi 10 aprile u.s., già on line sul sito www.gruppocamelot.too.it e, prestissimo, a disposizione dei nostri lettori sui nostri siti collegati.
L’ufologia non deve essere sensazionalismo. Questa conferenza ha dimostrato che dati certi e documentabili contrastano e insabbiano cialtroni seguiti da una manovalanza ufologica di bassa qualità.
L’ufologia contemporanea non è l’ufologia che fino ad oggi hanno creduto di propinarci. La corretta divulgazione è controllo delle fonti insieme tutto il lavoro che sta “dietro”, spesso “dimenticato”, evitando il compromesso per raccontare una realtà –magari scomoda- fermando cover-up e debunking generali.

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Gianfranco Lollino relaziona su:
“Il mistero delle luci anomale in Adriatico, tra ricerche storiche e immagini scientifiche”
Appassionato di archeologia e alle scienze della terra, astrofilo, ricercatore.
Collaboratore fin dai primi anni 80’ del CUN, nel 1987 entra a far parte del Consiglio Direttivo che lascerà nel 2004. Parallelamente inizia un lavoro di ricerca nel 2000 nel laboratorio astronomico di Copernico; attualmente è direttore dell’osservatorio “N.Coperico” di Saludecio e coordinatore, insieme a Fabiana Fiatti, del CROSS Project.

Attivamente impegnato anche nel campo ufologico, denuncia un percorso difficile e contrastato, soprattutto quando ci si confronta con ambienti accademici poco interessati al fenomeno, determinando la nascita di conflitti e cattiverie… davvero gratuite. Le anomalie celesti che confluiscono sulla riviera romagnola e che vengono osservate nei cieli –e, talvolta, a terra- presentano delle luminosità così interessanti che lo hanno coinvolto personalmente, tanto da monitorare il territorio della costa adriatica, partendo dal promontorio della postazione di Gabicce Mare fino a Portonovo; una triangolazione delle luci di 85 km, a circa 30 km dalla costa, con rilevazione del fenomeno anche dalla parte croata. Un servizio su queste misteriose formazioni di luci ad opera del giornalista Pacifici, con un programma andato in onda su Rai International, fa, sostanzialmente, un po’da apripista alla descrizione di questa tipologia di avvistamenti. Dal punto privilegiato di osservazione del parco naturale di San Bartolo, esiste un passaggio di luci costanti e brillanti che rilasciano scie luminose; luci singole, luci multiple e doppie multiple non statiche, ma pulsanti ed in movimento. Dal controllo ricorrente della costa è apparso che il fenomeno si presenta a fasce ed orari determinati, quasi fossero cadenzati nel tempo. Legati tra di loro, appaiono in sequenza oggetti su linee orizzontali con una vera e propria attività motoria, evoluzioni e attività di espulsione di luci piccole da quelle più grandi con simmetrie e lavoro di sovrapposizione. Inoltre, l’attività del fenomeno è rafforzata da catalogazione di luci al suolo con sdoppiamenti delle stesse e ricongiungimento continuo; con salti in diagonale e ulteriore cammino in orizzontale. Fenomeno naturale o intelligente? Grande presunzione avere una risposta certa; certo è, invece, che il costante monitoraggio di 24 ore su 24, con strumentazione e tecnologia superiore, porterebbe ad un lavoro molto interessante ma, ad oggi, con pochi fondi a disposizione la ricerca ed il monitoraggio risultano parziali e la strada ancora lunga e tortuosa. Ipotesi? Forse la più plausibile resta ancora quella delle esercitazioni militari ma, per onestà morale ed intellettuale, è preferibile attendere nuovi dati.


Fabiana Fiatti relaziona su:
“Il misero delle luci anomale in Adriatico, tra ricerche storiche e indagini scientifiche”
Analista informatica, ricercatrice A.L.P., coordinatrice CUN, regione Marche, si appassiona all’intensa attività luminosa che contraddistingue la riviera adriatica e diventa insieme a G.Lollino, coordinatrice del CROSS Project.

Andando a ritroso nel tempo, ritroviamo le stesse formazioni luminose fin dal primo ‘900. Una ricerca storica e una ricostruzione attenta di Fabiana, evidenziano correlazioni a questo fenomeno nei documenti religiosi nei luoghi dedicati alle “Madonne dei Lumi”, soprattutto nella regione delle Marche dove, attraverso dei report/processi, molti storici descrivono e narrano eventi straordinari di luminosità nei cieli, descrivendoli come dei veri e propri miracoli: fiamme celestiali e prodigi in piena regola, apparizioni luminose di massa viste in modo suggestivo e a cadenza regolare. Quasi ci fosse una attività pulsante retrodatata che si accosta alla fenomenologia attuale, monitorata dal CROSS Project. Esistono, poi, delle peculiarità che rendono questo fenomeno unico e particolare. Luci schematiche ed apparentemente intelligenti che sviluppano un’enorme energia in pochissimi secondi che non possono essere paragonate a fenomeni del tipo Hessdalen-like; esiste una correlazione tra luci e fenomeni aerei concomitanti in intercettazione. Contatti e rapporti con l’Ing.Montebugnoli (CNR) auspicano collaborazioni e monitoraggi che ci consentiranno di interagire meglio con il fenomeno. Tempo e risorse umane sono –veramente- il fulcro centrale delle indagini.

Giulia D’Ambrosio relaziona su:
“Incontri ravvicinati del IV tipo: dal mito dei rapimenti reali alla teoria delle interferenze mentali. Presentazione di un caso.”
Medico, neuro-psichiatra infantile e psicoterapeuta, ricercatrice e presidente del Parsec, con vasta formazione sui casi di IR4 dal 1996; il fenomeno degli incontri ravvicinati è ufficialmente riconosciuto, in quanto inserito nel DSM IV, manuale internazionale di classificazione dei disturbi psichiatrici, usato dagli addetti ai lavori, essendo una sindrome che interessa il campo della psicoterapia e della psicologia.

La sua scelta di interagire con questa fenomenologia, la porta –necessariamente- a confrontarsi con chi, prima di lei, ha interagito con la casistica della abduction: da Budd Hopkins a John Mack, con la sensazione che ci fosse “qualche cosa di più...” ma che per scelte personali -soprattutto Mack- abbia deciso di non parlarne mai. Forze oscure che agiscono in virtù di chi o cosa non è dato sapere; motivi ancora ignoti distribuiti tra pensieri, testimonianze ipnosi regressive, ricerca e intuizioni in una dimensione parallela a quella in cui viviamo. Descrive alcune esperienze di soggetti studiati direttamente in questo viaggio extra-dimensionale. Esistenze conflittuali ma, allo stesso tempo, concrete, equilibrate ma tormentate; la realtà in cui viviamo è solo una piccola parte di ciò che è reale. Percorriamo insieme a lei il cammino intrapreso con questi soggetti: ci sembra di vivere sensazioni strutturate e ben diverse dal nostro quotidiano. Affronta un percorso terapeutico che rileva una capacità introspettiva più marcata sui soggetti di IR4; racconta di tracce di incontri ravvicinati con diverse tipologie di esseri. Creature che interagiscono con il mondo materiale, la tipologia del grigio è quella più “adatta” a rimanere nella nostra dimensione, seppur temporaneamente; ed ancora: simboli sconosciuti, marchi e dolori laceranti, lesioni non dermatologiche e quant’altro, senza tralasciare la controversa questione degli impianti, alcuni non aggredibili chirurgicamente, microsfere non riproducibili ai giorni nostri... terrore e passione interagiscono a pari passo. In seguito a varie esperienze, spesso tra inconscio e presa di coscienza, si evidenzia una crepa/abisso che si forma nei soggetti; attraverso questa situazione vengono create delle false immagini nella memoria; si servono dei ricordi per ingannare e disabilitare i “pazienti”; parte dei testimoni rimane distaccata ed estranea. In altre situazioni, invece, si evidenziano traumi che portano per la maggior parte solitudine e depressione. Più presenze interagiscono con i soggetti; ergo… attraverso la parte uditiva creano un ponte conduttore tramite il quale potrebbero passare diversi segnali; estrema è la necessità di estraniarsi con la coscienza in modo da non essere coinvolti. Organizzano o disorganizzano energicamente un essere umano; la sofferenza è il cibo di queste entità. E’ necessario, a livello di psiche, procedere con consapevolezza per non cadere nel loro macabro gioco delle parti. Esiste una gerarchia non negabile che ci fa presumere la gestione di queste “strutture” da qualcuno/qualcosa più grande di loro; usano l’olografia del nostro sistema percettivo per presentarsi come vogliono. Il fatto di vedere una forma è qualcosa che noi mediamo e non loro. Questo “gioco di forme” e il fatto che non parlino espressamente, ma in molti casi si esprimano telepaticamente, è un sintomo “indicativo” che non siano esseri umani. Vengono rilevate diverse razze e “diverse” programmazioni attraverso gli anni; creature che hanno una loro idea sperimentale che contrasta il lavoro delle altre razze, forme che operano in modo invasivo attraverso la coscienza. E la coscienza interagisce istantaneamente con gli altri fattori. Una citazione di Karla Turner parla di “coloriture affettive” ripresentate in particolari stati d’animo, in situazioni energetiche stabili per il tempo che li riguarda; creature che spingono temporaneamente alla crescita di alcune caratteristiche intrinseche che vengono poi utilizzate per i loro scopi. E’ necessaria una maggiore confluenza di informazioni in rete, legate al fenomeno, in modo capillare, più chiara e documentata possibile; la ricercatrice è attiva su questo fronte, più motivata che mai per aiutare “tutte queste persone” a superare traumi e shock, evitando una disconnessione celebrale dei soggetti ed un conseguente rifiuto del paziente che –isolandosi- potrebbe rifiutare una possibile collaborazione con strutture adeguate in grado di aiutarlo. Esiste l’esigenza di interfacciarsi con situazioni e persone che hanno voglia di formulare teorie che potrebbero cambiare completamente il modo di porsi nei confronti del fenomeno. Il governo italiano presenta il forte timore di non riuscire a governare il panico, soprattutto per salvaguardare la popolazione del nostro pianeta. La ricerca in questo campo è, ad oggi, aperta e la strada da percorrere è davvero in salita; è necessario un lavoro collettivo ed una spinta a lavorare “seriamente” per fare un po’ di chiarezza su una casistica così inquietante.

Gloria Nobili relaziona su:
“Ho un UFO nella testa? Riflessioni di biofisica sul comportamento del cervello”
Ricercatrice, fisico, docente di matematica e fisica, interessata particolarmente alla biofisica. Partecipa alla missione scientifica “Embla 2000” nella valle di Hessdalen (Norvegia) e nel luglio 2003 ad una missione a titolo esplorativo sui Monti Sibillini, ancora in missione esplorativa nel territorio di Solignano (PR) nell’agosto 2004, è tutt’ora docente di matematica e fisica alle scuole secondarie.

Procede con una relazione sull’osservato e non sull’osservatore, inconsapevole di come acquisisce le informazioni. Percorre uno “spaccato” del nostro cervello, descrivendo l’attività celebrale, passando dal linguaggio articolato allo strato sinergico per la sopravvivenza, non tralasciando gli emisferi e la protezione della scatola cranica. Ci “tuffiamo” nei neuroni, con tutte le diverse ramificazioni, fino alla presa di coscienza che il cervello si evolve e aumenta di volume e con enorme stupore realizziamo che solo il 30% della popolazione attuale possiede nuovi componenti come la “microcefalina” ovvero, qualcuno è più sensibile di altri.... questo è un dato di fatto. Un’attività chimica ed una elettrica fanno sì che il nostro sistema nervoso sia collegato e funzioni correttamente.... qui la domanda sorge spontanea.... “tutti” hanno “tutto” collegato?.... Probabilmente no. L’ossigeno è l’elemento di sopravvivenza dei nostri neutroni. Stimoli, impulsi nervosi, tempi di reazione e fibre sono necessari per la ricezione dei messaggi che il nostro cervello elabora rispedendoceli chiari e precisi. Esiste una prima elaborazione che potrebbe essere un’illusione di ciò che vediamo e la percezione visiva è quello che viene dopo l’acquisizione dei dati. Attraverso un’organizzazione visiva, elaborata e complessa, attraverso la nostra non-consapevolezza, arriva un’immagine/informazione coerente per creare una dimensione di profondità. Il nostro cervello interviene, sempre e, per fortuna, prepotentemente nell’organizzazione di ciò che è dentro di noi. Ci fa sognare come in un film, attraverso la descrizione dell’aurora boreale e la sua creazione attraverso il campo magnetico terrestre, passando dai fulmini fino ai fenomeni ottici che possono cambiare la vita; arriva all’elettricità, complice Alessando Volta che la inventò e, al quale, eterno riconoscimento dobbiamo… Un vero dribbling tra campi magnetici e campi elettrici, onde magnetiche che si trasmettono ma che non si vedono e percezione di un mondo che non è quello che viviamo e che non ci è ancora dato sapere.... ma non è un mistero che altri “strumenti” servono a catalizzare frequenze non palpabili. Ad esempio il colore che è una frequenza prodotta ed identificata da onde elettromagnetiche, come le identifichiamo?.... Nel 1924 l’encefalogramma registra una vera e propria attività elettrica del nostro cervello. Le onde che emette sono classificate attraverso numerazione, ma essa è associata a stati di consapevolezza, non solo a numeri. Ulteriore viaggio tra emisfero destro ed emisfero sinistro e ci accorgiamo che esiste una ricezione diversa, una è più razionale.... sicuramente si. Siamo in grado di recepire le stesse onde che siamo in grado di trasmettere; in uno stato meditativo si evidenziano aree con un’attività più ampia ed elevata che potrebbero farci percepire onde che viaggiano nell’aria, ovvero in contatto con eventi esterni in modo inconsapevole, quindi abbiamo una stimolazione diretta sul cervello da situazioni esterne. E siamo bravissimi a riprodurre ologrammi o stati d’animo se l’organo in oggetto (il cervello) è stimolato in modo particolare. Teniamo ben presente questa interferenza con la nostra attività celebrale; sviluppando le nostre attività conoscitive potremo arrivare ad una vera conoscenza di quello che ci circonda e a tutt’oggi non ancora riconoscibile. Capire se siamo o no vittime della nostra consapevolezza.

Filiberto Caponi relaziona su:
“La mia storia”
Scrittore, restauratore, testimone di un incontro ravvicinato nel 1993 nel suo paese di origine, Pretare D’Arquata, il quale lo ha avvicinato al mondo dell’ufologia e del mistero in generale.
La sua storia è riportata nel suo libro “Se torni fatti vivo”, edizioni Le Vespe.

Ragazzo sobrio, ben educato, riservato ma motivato, fino in fondo, per far conoscere in modo esaustivo la “vera” storia che lo rese protagonista, 13 anni fa’, nelle vicinanze della sua abitazione a Pretare D’Arquata, dove la razionalità prese inconsciamente il sopravvento e permise al giovane di documentare quell’evento così “fuori dal comune”, fotografando l’incontro con la creatura anomala, incontrata per caso, che fu etichettata subito come extra-terrestre. Ma, oggi, tutte le vie di indagine sono aperte. Una serie di fotografie (Polaroid) furono scattate a testimonianza che nulla era stato inventato. Da qui, un percorso difficile: situazioni fuori dal comune ed umiliazioni di vario tipo si rovesciarono sul giovane e, di conseguenza, sulla sua famiglia. Una prima anomalia fu riscontrata in due delle fotografie realizzate, bruciandosi e alterandosi di conseguenza. La sensazione iniziale che gli fu lasciata dalla creatura era quella di un essere in difficoltà, che avesse un qualche sintomo di disagio; si presentava robotica, fredda nei movimenti, mostrava pesantezza fisica con gesti “forzatamente” compiuti, quasi a seguire un ordine di movimento schematizzato, quasi un rituale. La creatura misurava pressappoco 50/60 cm di altezza e, come da documentazione fotografica, subisce una vera “modificazione” fisica prima di scomparire. L’umanoide macrocefalo si presentava di colore marrone/rosso con uno scafandro e due tubicini sul petto, piccole braccia, quasi atrofizzate. Certamente molto strano e fuori dalle righe l’atteggiamento della magistratura che, nei confronti di Filiberto, adottò misure di sicurezza drastiche, denunciandolo con formula penale per il disturbo della quiete pubblica, quasi fosse stato tutto architettato dallo stesso Caponi. Il cannibalismo “mediatico” la fece da padrone ed il sensazionalismo prese il sopravvento; tanto da richiamare, nel piccolo paese, ogni soggetto che –chissà a quale titolo!- pretendeva ed esigeva ogni più piccola informazione (compresi gruppi ufologici e pseudo-organizzazioni di varia tipologia). Ogni evento di questa portata mette in moto un meccanismo più grande dell’evento stesso che determina, indipendentemente dalla buona fede dell’autore, una speculazione “insana” e, la ricerca della verità viene scavalcata dalla solita diatriba fra gruppi ufologici.
Il rispetto della persona è insindacabile e il soggetto viene massacrato ed infangato, si scontra con i dogmi delle persone e della società stessa che colpevolizzandolo lo trascinano e lo usano come capro espiatorio di una vicenda che è sfuggita di mano a qualcuno (magari in un’ipotesi di clonazione genetica sfuggita al controllo). Grazie ad eventi seri come questo convegno si è riusciti a sdoganare “il caso Caponi” dall’immaginario collettivo attraverso una rivisitazione scientifica del fenomeno. Con una forma mentis diversa sarebbe, forse, in quel tempo, uscito un bel lavoro di ricostruzione… Se si è fortunati si riesce a “sopravvivere” ma immancabilmente i segni restano per sempre. Progetti futuri di Filiberto (ormai –ricordiamolo!- pienamente scagionato dalle vecchie implicazioni legali) una rivisitazione del primo libro, uscito in una edizione molto succinta, pubblicando una versione più completa della sua storia, con particolari inediti ed un possibile sviluppo della vicenda a livello cinematografico.

Teodorani Massimo relaziona su:
“Intelligenze extraterrestri: il punto di vista delle scienze fisiche”
Astrofisico, ricercatore e scrittore di scienza, laureato in astronomia con una tesi teorico-matematica sulla evoluzione fluidodinamica di un residuo di supernova, al suo attivo pubblicazioni su riviste scientifiche come il JSE (Journal of Scientific Explaration), collaborazioni come ricercatore presso il radiotelescopio di Medicina del CNR, svolge tutt’ora ricerche teoriche nel campo del progetto SETI; prosegue la sua ricerca sperimentale sulla fisica dei fenomeni luminosi anomali e rimane uno degli scienziati italiani più noti per lo studio di questa tipologia di fenomeno.

Una relazione decisamente molto scientifica quella presentata dall’astrofisico, quasi anarchico per il suo approccio così lontano dalla linea di pensiero “classica” proposta dalla scienza in Italia e molto più vicino alla sensibilità scientifica anglosassone; si evidenziano interessanti correlazioni e possibili civiltà; ovvero possibilità di vita extraterrestre oltre alla nostra, all’interno della nostra galassia. Un percorso visto in chiave –ripetiamo- scientifico/galileiana- con possibilità di individuare dati attraverso un protocollo preciso e ben delineato: dal progetto SETI alle più avanzate ipotesi di lavoro di SETT, SETV e NLSETI. Stelle e galassie simili alle nostre che potrebbero essere abitate e, di conseguenza, numerose “possibili” civiltà extraterrestri in sistemi planetari paralleli. Diversi mondi, con civiltà tecnologiche che dovrebbero vivere sufficientemente a lungo per permettere una loro scoperta da parte nostra. Una stima ragionevole della sopravvivenza della nostra galassia non è in grado di stabilire quando, come e, soprattutto, se ci autodistruggeremo Un percorso di vita più breve non potrà permettere a qualcuno di trovarci e viceversa. Quello che è certo è che una catastrofe ecologica incombe ed un’eventuale interazione con civiltà intelligenti, razionali e predatrici è supponibile ma non dimostrata. Con la razionalità che lo contraddistingue, porta alla nostra attenzione il fattore coscienza, un termine entrato di prepotenza nella fisica teorica.
Concorda, associandosi al pensiero del fisico Gloria Nobili, con l’importanza di una completa armonia di sviluppo; se impariamo a conoscere noi stessi in profondità, saremo in grado di comunicare con eventuali presenze al di là del cosmo. Attraverso protocolli ben precisi, la ricerca di segnali intelligenti con tecnologia superiore aumenta il risultato qualitativo e quantitativo. Maggiori probabilità di trovare qualcosa/qualcuno che abbia il buon senso di restringere la banda di frequenza per mandare energia con continuità; messaggi pulsanti e modulati da contenere messaggi, geroglifici, segnali emessi da pianeti che ruotano ed orbitano con una vera e propria variazione di ricezione. Ottimale sarebbe scandagliare il cielo, attraverso sistemi fissi di monitoraggio, tipo Arecibo ed ottenere riscontri di segnale convalidato da altre stazioni dislocate in diverse parti dell’emisfero terreste. Possibili potrebbero essere scenari diversi all’interno del sistema solare; scenari da accertare; per una conferma è necessaria una scansione affinché i segnali recepiti non vadano persi e riappaiano. “Scrutare” i cieli in questo modo è assai arduo e poco economico, visto l’impegno tecnologico occorrente; ideale sarebbe una sorta di compromesso con gli autori materiali del sostentamento dei fondi della ricerca.... E, con una battuta (ma molto seria) il ricercatore dice.... “è ora di cambiare musica”.... Tutt’ora è in atto, attraverso un protocollo preciso, una ricerca finalizzata al ritrovamento di segnali di civiltà entro 10.000 anni luce. Il fatto che vediamo qualcosa non vuol dire necessariamente che questa è tutta la realtà, non siamo a conoscenza della “parte mancante” semplicemente perché non la vediamo ancora. Esiste una possibilità interessante fornita dalle equazioni di diffusione dove si può ipotizzare persino una migrazione all’interno della galassia; rigoroso è l’approccio scientifico al riguardo, non sottovalutando prova alcuna; più scenari di civiltà cibernetiche extraterrestri esplorano, si espandono si spostano e comunicano, tanto più aumenta la durata della civiltà stessa; più si spostano in modo rapido, più i parametri di migrazione diventano travolgenti. La fisica teorica, poi, indica che è possibile viaggiare attraverso i “cosiddetti” tunnel spazio-temporali (Wormhole); nella teoria delle superstringhe esistono almeno 11 tipi di dimensioni. Diversi progetti di esplorazione sono pronti, ma la mancanza di fondi per sostenere la ricerca scientifica in tal senso non è poca cosa. Un pensiero più profondo è rivolto invece alla nostra coscienza, con il monitoraggio del nostro organo celebrale al fine di liberarlo dagli inganni; la conoscenza profonda di nuovi fenomeni serve per estrapolare dall’immaginario collettivo falsi dogmi. Sempre suggestive sono le immagini fotografiche proposte dal ricercatore (alcune conosciute, alcune un po’ meno) dei fenomeni luminosi anomali che da diversi anni travolgono la valle di Hessdalen, in Norvegia: stazione di monitoraggio dove le luminosità sono da attribuire, per la maggior parte dei casi, a fenomeni di plasma e perturbazioni del campo magnetico; fenomeni innescati con elementi conduttori di elettricità che interagiscono con il suolo provocando fenomeni plasmoidi di variazione luminosa e di natura elettrostatica. Altre prestigiose ricerche seguite dall’astrofisico in una località desertica dell’Arizona e indirettamente in Australia, evidenziano anomali luminosità che, con una precisa tecnica di identificazione, attraverso mappe stellari e ottimi spettri con camere digitali, evidenziano righe spettrali al mercurio, un vero e proprio campo magnetico consolidato da un sistema di propulsione. Panoramica di rilievo anche sul monitoraggio dei cieli sui Monti Sibillini, dove importanti anomalie del fenomeno luminoso, attraverso misurazioni varie e spettroscopie digitali, si sono rilevate interessanti, da non sottovalutare. Possibile qualche tipo di contatto con intelligenze extraterrestri? I vari studi sul contattismo portano a dati anche interessanti ma, l’interpretazione di ogni soggetto (contattista), è personale e non affatto corretta: sembra il risultato di qualche forma di manipolazione. Cosa si cela dietro questo fenomeno? Esiste una fisica che “potrebbe” spiegare cosa succede ai contattasti (genuini… se esistono) attraverso un sistema che permette di trasmettere-ricevere informazioni istantaneamente. Lo studio, la ricerca, il monitoraggio del cosmo e l’osservazione scrupolosa di noi stessi ci porteranno ad una più completa ed esaustiva interpretazione del mondo che ci circonda. La coscienza interagisce con la materia; l’universo è un ordine esplicato che moderna l’ordine implicato spirituale. La distanza è solo una nostra illusione e, scientificamente, è possibile trovare il modo di quantificare tale distanza. La materia è in grado di registrare qualsiasi evento, attraverso sintomi quantitativi. Scienziati e ricercatori, attraverso tecnologie superiori si stanno impegnando in questa direzione; ricercando una nuova strada percorribile per poter aprire una comunicazione con gli (eventuali) extraterrestri. E’ importante conoscere il meccanismo fisico che ci permette di esercitare il controllo su noi stessi proteggendoci da qualsiasi forma di invasività esterna al fine di fermare chi-o-cosa voglia adoperare un controllo su di noi e invadere le nostre vite. Unificazione tra mente e materia, fusione dei due emisferi dell’organo celebrale ed un completo quadro fisico-emozionale ci consente di non essere travolti sul piano fisico-mentale. Teorie autentiche e scientifiche che sono in sincronia, in un unico mondo, dove materia e mente vanno di pari passo, inscindibilmente......attraverso l’infinito dei sensi percepibili e non.


Terminate le relazioni dei nostri illustri ricercatori, è la volta di Eugenio Ballini, Ingegnere in telecomunicazioni, coordinatore della rivista ufologica web Camelot Chronicles (www.camelotchronicles.com), membro Gruppo Camelot, Sentinel Italia ed European UFO Survey, che ha presentato, avvalendosi della collaborazione dell’art director Paolo Sartorio, la nuova e più moderna forma di divulgazione ufologica che nasce da ricerca, passione e voglia di migliorarsi, sempre e comunque. Stiamo –chiaramente- parlando del rivoluzionario Podcast, in questo caso ribattezzato Camelot ChroniCast, il primo mp3 ufologico in Italia scaricabile attraverso il programma Itunes Music Store oppure direttamente attraverso il nostro sito web di Camelot Chronicles/podcast; una tecnologia innovativa che permette di essere aggiornati in ogni momento con files audio (per ora…) senza limiti. Abbonandosi attraverso Itunes, è possibile selezionare gli argomenti che ci interessano e riceverli automaticamente attraverso i vari aggiornamenti del programma. Una cosa importante da segnalare: oltre alla versione normale di ChroniCast scaricabile di 35/45 mega è stata creata una versione light con compressione maggiore con finale di 7/9 mega per soddisfare i nostri lettori/ascoltatori che non hanno ancora la ADSL ma sono forniti di un comune modem. La tecnologia oramai fa passi da gigante e la divulgazione via internet deve essere esaustiva e completa, senza lacerazioni e di conseguenza, con una corretta informazione ed una chiara ricezione, il prodotto finale che viene rimandato e recepito, rimane sgombero da manipolazioni e dubbi di ogni sorta.

E’ stato, poi, presentato, in anteprima nazionale, il primo cortometraggio ufologico girato in modo professionale (e da professionisti del settore), che verrà presentato ad una prossima ed importante Rassegna cinematografica; co-protagonista (ma, soprattutto, consulente ufologico del progetto) il Dr.Carlo Sabadin nella parte di un giornalista/investigatore alle prese con un caso di abduction. La vicenda narra dell’esperienza di una ragazza che, investita da una “luce blu”, viene prelevata per poi essere catapultata in una stanza metallica di colore bianco con tubazioni ovunque e la sensazione di strani e particolari” esperimenti. “Segni di tracce materiali e constatabili sono indicati nella ragazza attraverso un marchio sulla parte posteriore del collo. Il punto centrale della storia è rappresentato da una strana, inquietante apparizione… aliena. Ineccepibile la regia, sceneggiatura originale ed efficace casting; ottimo il risultato, quasi reale. Ricordiamo che il mass-mediologo Marcello Pecchioli, tra gli ispiratori del progetto, organizzerà a breve, presso un importante Università, un Convegno con approccio multimediale dove il Dr. Carlo Sabadin sarà l’unico ufologo invitato.


L’impegno dei relatori in questa occasione, si è profuso a favore di una strumentazione seria e competente, analisi comparative e teoriche accostate a materiale di alta qualità divulgativa, un lavoro ottimo quindi, rappresentando un punto di partenza per l’ufologia seria e corretta, priva di misunderstanding. Inoltre, ribadisce a voce ferma, il Dr. Carlo Sabadin ha promesso che si occuperà –personalmente- di contrastare tutta la cattiva informazione riguardante la casistica e il fenomeno ufologico.
Il tempo delle mele è finito per tutti; ora è necessario raccogliere i frutti e chi ha seminato bene non ha che da raccogliere.
Un grazie particolare ai relatori di questo convegno che, prima di essere serissimi e stimati ricercatori, sono –innanzi tutto- persone “vere” ed emozione allo stato puro. Ottima multidisciplinarietà dei i partecipanti e, alquanto inquietante (ma forse non troppo… per chi mastica un po’ di fisica quantistica) la sincronicità di certi interventi e certe conclusioni… Davvero “positivamente” inquietante..
Quindi un esito di chiaro successo per i… “Cavalieri senza paura” che, con il loro impegno e competenze, interagiscono e si complementano… riconoscendo ad ognuno la voglia di crescere e divulgare la corretta informazione. Portando al successo un evento quasi senza uguali. Il quarto di una lunga serie.
Ricordiamo che la Sentinel ITALIA, in collaborazione con Libero Arbitrio, in occasione di questo IV convegno ufologico, interagirà con Naturalia di Milano, (portale di medicina naturale alternativa-www.naturalia.it ), registrando un DVD ufologico, che verrà distribuito prossimamente in modo capillare tramite edicole su tutto il territorio nazionale, un progetto che promuoverà solo ed unicamente la ricerca e la scientificità del fenomeno.

Grazie a tutti per la partecipazione numerosa che segna –davvero!- una svolta decisiva in questa materia che tanto amiamo..

....” Se tutto deve rimanere com’è, è necessario che tutto cambi”.... Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Report redatto da Sabrina Biganzoli (Sentinel ITALIA - Gruppo Camelot)

Edited by Carlo Sabadin - 13/4/2006, 14:49
 
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LDrago
view post Posted on 13/4/2006, 20:40




Il report di Sabrina è un gioiello di sintesi, bravissima hai fatto un lavoro da professsionista image

Edited by LDrago - 13/4/2006, 21:41
 
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baseluna
view post Posted on 13/4/2006, 23:29




Concordo pienamente.. in tutto...

Compliementi ancora..

ciao
Maurizio :alien.gif:
 
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dolmena
view post Posted on 14/4/2006, 11:08




Grande Sabry,
sei veramente brava. Hai una capacità di sintesi eccezionale, nulla da invidiare a tanti giornalisti.

Serena
 
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ufopsi.com
view post Posted on 14/4/2006, 11:55




Concordo. :B):
 
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bigsab
view post Posted on 14/4/2006, 18:25




Grazie davvero ragazzi/e, credo che fare un report sia un modo per contribuire alla divulgazione dei pensieri e delle teorie portate dai relatori, anche a chi, per motivi diversi non ha potuto prendere parte al convegno; un modo copme un altro per diffondere una corretta informazione ufologica.

Buona Pasqua a tutti, Sabry :D
 
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Fabri58
view post Posted on 15/4/2006, 14:53




Ciao Sabry, hai fatto vermamente uno splendido lavoro, complimenti davvero; come d'altronde è stato magnifico lo svolgimento di tutto il convegno, del quale ho avuto modo di conoscerne lo svolgimento.

Buona Pasqua a te dunque, e a tutti gli altri amici e collabotori.
Ciao, Fabri
 
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6 replies since 13/4/2006, 13:09   438 views
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